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Cesare de Lollis

Cesare de Lollis

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Figlio del patriota e scrittore Alceste De Lollis, frequentò il liceo a L'Aquila e a Teramo.

Fu scolaro a Firenze prima di Napoleone Caix, poi di Adolfo Bartoli e di Girolamo Vitelli, che gli diedero la solida cultura classica, il gusto della ricerca filologica, la profonda preparazione linguistica, poi di Francesco D'Ovidio e di Ernesto Monaci, che lo indirizzarono verso gli studi romanzi, nei quali si perfezionò a Parigi con Gaston Paris e Paul Meyer.

Insegnò filologia romanza nell'Università di Genova e letteratura francese e spagnola a Roma.

Occupò infine la cattedra di filologia romanza all'Università di Roma, dove successe proprio a Ernesto Monaci, suo vecchio professore.

Dal 1907 al 1913 e dal 1921 fino alla morte diresse la rivista «La Cultura», dapprima con Nicola Festa e Giuseppe Antonio Borgese, poi, dal 1921 al 1928, da solo, rifondandola. De Lollis fece di tale pubblicazione non soltanto uno strumento di rinnovamento di metodi critici e di apertura verso la cultura europea, ma anche il luogo dove si formarono le più vivaci forze della giovane critica italiana (come Domenico Petrini, Cesare Pavese, Leone Ginzburg, Arrigo Cajumi) alla luce della sua concezione umanistica dell'esercizio letterario come impiego etico.

Allo scoppio della prima guerra mondiale, malgrado l'età, volle arruolarsi e prestare servizio in prima linea. Per il suo portamento militare ottenne riconoscimenti ed encomi.

Nel 1925 è tra i firmatari del Manifesto degli intellettuali antifascisti di Benedetto Croce.

L'opera critica del De Lollis rivendica contro il metodo crociano la rilevanza fondamentale dell'analisi dello stile per la comprensione del testo e per la valutazione stessa del significato e dei valori poetici: la formazione filologica lo conduce a muovere costantemente dall'accettamento del dato linguistico come quello in cui le ragioni del testo (umane, storiche, culturali, di pensiero) trovano la loro concreta manifestazione, mentre la preparazione erudita determina nelle sue ricerche la costante preoccupazione del solido e documentato inquadramento storico.

OPERE

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